Tutte le scelte ci pongono di fronte a una situazione scomoda in cui è necessario investire su qualcosa e tralasciare altro, una delle scelte più difficili per i ragazzi è decidere cosa fare dopo l’esame di maturità.
Molti studenti si sentono persi, spaesati e non sanno da che parte cominciare per capire cosa vorrebbero approfondire e in cosa specializzarsi; spesso non conoscono nemmeno tutte le opzioni a disposizione.
Questa situazione spesso crea negli studenti una sensazione negativa nei confronti dell’avvenire e l’atteggiamento purtroppo molto diffuso è quello di non dedicare il giusto tempo alla scelta del proprio futuro, proprio perché la ricerca delle giuste informazioni è molto faticosa e non si sa da che parte iniziare. Proprio per questo motivo è necessario che i ragazzi sappiano che è normale chiedere aiuto e che noi familiari, docenti o amici, siamo qui per loro.
Per poter aiutare veramete gli studenti in questo delicato passaggio della loro vita è necessario essere consapevoli di ciò che hanno bisongo e dei nostri limiti nel fornire loro consigli.
-Quanti studenti partecipano ad un programma efficiente e utile di orientamento per la scelta universitaria?
-Quanti programmi di orientamento hanno come contenuti principali un’enorme mole di informazioni riguardo le varie facoltà?
-Quanti programmi di orientamento approcciano lo studente come oggetto e non come soggetto?
-Quante scuole ritengono di avere offerto un programma di orientamento davvero efficace?
-Quanti studenti si sono davvero sentiti aiutati in questo delicato passaggio dalla scuola superiore all’università?
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Serve rivoluzionare l’approccio dei sistemi di orientamento, è necessario avere sempre al centro lo studente come persona da stimolare e appassionare alle opportunità che gli vengono presentate.
Di seguito vengono presentati alcuni contenuti tratti dall’artcolo “Maturità… e dopo?” di Riccardo Guidetti, METALOG EOL Trainer.
“Gli studenti devono avere a disposizione una bussola che tenga conto delle loro aspettative, per quanto possano essere ancora vaghe e confuse, rispetto al mondo del lavoro visto come ambito in cui realizzarsi personalmente rispetto a un ambito in cui fare carriera.
Una bussola che sappia farli sentire responsabili al 100% della scelta che stanno facendo.
Una bussola che sappia accendere la loro motivazione verso una scelta grazie sia ad una attivazione energetica (interessi e passioni) sia ad un orientamento specifico (ragioni e talenti indirizzati verso uno scopo). Per non scegliere basandosi su puro desiderio o doverismo. La maggior parte degli insegnanti, delle famiglie sono preoccupati di COSA SCEGLIERE, mentre il problema è CHI SCEGLIE.”
L’obiettivo dei percorsi di orientamento dovrebbe essere far emergere il potenziale individuale e aiutare lo studente a fare scelte che possano valorizzarlo ancora di più nel rispetto delle più profonde convinzioni personali.
Oggi, più che scelte giuste o sbagliate, ci sono scelte e “non scelte”. Scelte fatte dallo studente che se ne assume la piena responsabilità e “non scelte” che prima o poi presenteranno il conto.
“Se vuoi che lo studente faccia la scelta giusta, non dargli informazioni, non dirgli come dovrebbe fare, ma invitalo a guardare una mappa della sua vita inserita nella società e aiutalo ad usare la sua bussola così che possa accendersi in lui quel “sacro fuoco” che saprà guidarlo”.
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